{ Muriel Barbery, L'eleganza del riccio

{ Muriel Barbery, L'eleganza del riccio
Su una cosa però siamo d'accordo: l'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine.

mercoledì 2 maggio 2012

To April with love.

Ormai è mezz'ora che piango e non ne posso più di maggio, già da ancor prima che iniziasse, in pratica.
Cominciamo con ordine, perché aprile si era aperto bene e, fino al 30 è stato un mese che si è comportato in maniera esemplare, oltre ad essere stato il mese in cui sono finita tre giorni all'ospedale per colpa di una colica renale.
I primi giorni del mese tutto normale e tranquillo: c'è Pasqua, fa tempo brutto... solite cose, tra cui il compleanno di mamma nemmeno festeggiato per bene perché è a dieta (Dukan -.-) e quindi niente torta... e va bene. Il giorno di Pasqua siamo tutti insieme appassionatamente da zio Rocco (allegria!) con zia Italia, ma io sogno e attendo Pasquetta e la mia pasquetta personale, ovvero il 10.
Pasquetta da urlo, in giro con la Ka tra Narni, Sangemini, Terni... con Pì, Gnè, Er, Valeria e riuscire anche a far conoscere finalmente di persona Merù alla mia famiglia romana... un sogno! :)
Il giorno dopo un altro sogno: ROMA, Radio Jeans! :) Finalmente il progetto "Seconda stella a destra" comincia a prendere forma, piano piano, ma ce la faremo! Oltretutto, dopo quasi cinque anni di rapporti telematici... finalmente riesco a incontrare di persona Andrea Bosca: un altro sogno diventato realtà!
Il re dei Leprecauni che non mi aspettavo e una di quelle chiacchierate che difficilmente puoi dimenticare, specie se davanti ai microfoni che hanno accompagnato un anno della tua vita parecchio importante...
Il 13 aprile ho acquistato un altro paio di occhiali fintissimi alla nerd, a un anno di distanza dal paio che ho miseramente rotto in quel di Bruxelles... sì, perché questo mese è stato pieno di rimandi "all'anno scorso", con un po' di tristezza, nostalgia e gioia di essere comunque di nuovo in patria.
Il 14 invece ho cambiato colore. Lo so, da una con il viola in testa ci si può aspettare sempre qualcosa di strano, ma stavolta diciamo che ci sono andata giù pesante.... nel senso che mi sono fatta tutta la testa rossa. Un po' in stile Weasley, sì. Speravo che il cambiamento di colore di capelli portasse un cambiamento anche a livello psicologico e invece... penso che quello non lo otterrò mai, devo avere qualche tara strana, non lo so... sarò ritardata in maniera un po' particolare, non ne ho la più pallida idea, so solo che non mi reggo più. Non mi sopporto più da sola, figuriamoci gli altri come fanno. Tornando al colore devo dire che mi piace, però... adesso dovrei fare il rosso irlandese a breve e così ho finito il processo di "coloriamo la testa in maniera diversa"!:)
Il 15 è stata una bellissima giornata, passata con Simone in giro per Terni e con Chiara e Simona in giro per casa :D Una di quelle domeniche che ti fanno sentire in pace con il mondo, quando riesci a conoscere meglio qualcuno a cui vuoi bene e che stimi e quando riesci a passare con le persone che ti fanno stare bene un po' più del tuo tempo ti senti sempre un pochino più invincibile, un pochino più forte, un pochino più felice e sereno.
Il 16 però è arrivata la mazzata: meno male che c'era Valeria e che è riuscita ad avere la prontezza di fare una serie di cose che mi hanno salvata (nel senso stretto del termine) e che mi hanno fatto arrivare in ospedale in ambulanza... per colpa di una colica renale. Un'esperienza tremenda per i dolori lancinanti e per l'ambiente del pronto soccorso che certo non è il posto ideale dove passare due notti e tre giorni... e poi mi sono persa D'Avenia a Perugia, rendiamocene conto!!! Il calcolo comunque l'ho fatto, fatto analizzare e archiviato, alla facciaccia sua.
Dopodiché c'è stata la visione di "To Rome with Love" che per molti è stata una delusione, per molti altri la conferma che Allen fa "un film buono e uno pessimo", per altri ancora una conferma del fatto che il migliore Allen "era quello degli anni '70", ma che per me è stata una vera e propria dichiarazione d'amore alla città che più di ogni altra è il simbolo della bellezza dei sogni; della maestosità del quotidiano; del valore del passato che si amalgama al futuro... Roma è capitale non per caso. Dire queste cose a sei mesi dal momento in cui dovrei allontanarmene ancora maggiormente sembra davvero una presa in giro, ma non c'è nulla di comico... solo di tragicomico, semmai. Insomma, quel film è stato STUPENDO e mi sono innamorata (se possibile) ancor di più della città che per anni per me è significata "libertà" e "joie de vivre" e che continuerà a significarlo per molti altri a venire, poco ma sicuro.
Il 24 si parte per Perugia carichi di roba... fino al 29 sarei rimasta su e necessitavo di un'ampia gamma di cose per affrontare il mio primo Festival Internazionale del Giornalismo da volontaria!
Un'esperienza che ancora non sono in grado di descrivere a parole: dovreste vedere la luce che mi si accende negli occhi quando ne parlo. Posso citare Beppe Severgnini che ha espresso in maniera molto più chiara del mio "un parco giochi, per quel che mi riguarda!" il concetto: "Un luna park per giornalisti!" :)
Corse a destra e a manca; bottiglie d'acqua, bicchieri, penne e bloc notes che non mi ricordavo quasi mai dove si trovassero; Baci Perugina, KitKat e caffè che andavano a ruba come gli Oxygen e i programmi che sparivano in massa; foto, video e registrazioni di qualsiasi cosa si muovesse; incontri; presentazioni; frasi fatte e indicazioni sempre uguali; sorrisi abbozzati; risate senza freni; facce rassicuranti e che stimolassero la gente a farti domande e a sentirsi a suo agio; batticuori all'improvviso e tremarelle da contatto ravvicinato; rassegnazione quando ti prendevano per una ragazzina più piccola e magari eri più grande di loro ("Collaboro con questo giornale da 6 anni..." "Ah, da quando ne avevi 10, in pratica?" "No, da quando ne avevo 16!"); orgoglio e soddisfazione quando presentavi Zai.net e ti facevano i complimenti (riportati tempestivamente a chi quei complimenti se li merita davvero!); soddisfazione quando quel pass serviva a qualcosa; gratitudine nei confronti di chi continuava a ripeterti "Grazie mille per quello che stai facendo", quando "quello che stai facendo" alla fine lo facevi volentieri anche se non ti aspettavi quel casino; Twister verticali con le cuffie e i documenti; liste dei workshop sparite nel nulla ("Non sai i colpi che ti ho mandato!Me li rimangio tutti!") e liste dei workshop custodite nello zaino; la voglia di tornare utile in momenti di sovraffollamento di cose da fare ("Ti stralovvo!") e i crampi alla schiena quando suonava la sveglia; la magia della Apple che fa diventare tutti dei cafoni patentati ("Fatevi una vita!Trovatevi un lavoro!Barboni!"); la magia di finire intervistata dall'inviata di Caterpillar che accompagna tutti i pomeriggi che passo in viaggio in macchina con i miei; la magia di vedere la trasmissione di Radio 24 alla quale ho "partecipato" da Bruxelles l'anno scorso andare in onda davanti ai tuoi occhi; la gioia di riuscire a tornare utile anche in altre due/tre lingue, a seconda dei giorni; l'emozione di parlare del tuo futuro con una persona che lo vive nel presente e il brivido di sentirsi chiedere cosa ne pensassi del panel che avevo atteso da mesi, praticamente. La nostalgia di due giorni dopo, quando ti accorgi che la prossima volta che tornerai a Perugia (domani, praticamente) non ci sarà da correre alla Sala Lippi dell'Unicredit, nè tantomeno alla Sala dei Notari... e che se ti avvicini al Brufani è solo perché ti vai a mangiare il gelato sulle panchine là davanti. Le foto che iniziano a comparire in giro e che ti spulci attentamente per vedere se sei finita da qualche parte... e tanto dispiacere per non esser potuta andare al Volunteer Party dell'ultima sera. Ma il giorno dopo mi aspettava Roma... che mi ha accolto con lo sciopero dei mezzi impedendomi di incontrarmi con chi dovevo incontrare (ç.ç) ma che mi ha fatto vivere un'intervista davvero bella... una round table che ho avuto l'onore di aprire e durante la quale sono riuscita a fare 4/5 domande che volevo davvero fare a uno dei gruppi "emergenti" internazionali che più sono riusciti a colpirmi nell'ultimo periodo ma che mi hanno scioccata quando ho scoperto che sono miei coetanei/più piccoli di me.
Come se durante il Festival non mi fossi sentita già abbastanza vecchia °-° Insomma, i Young The Giant e la scoperta della "Discoteca laziale" (mammamia che negozio da sbavo!) sono state le ultime cose positive di aprile. Perché poi ho rotto una tazza a cui mamma teneva particolarmente...ed è stato l'inizio della fine.
Mi sembrava troppo tempo che mamma rimandava la sfuriata; mi sembrava troppo bello che, seppure con le migliaia di sfighe che ci stanno succedendo da un po' di tempo lei fosse così tranquilla; mi sembrava troppo facile che sopportasse tutti i problemi non prendendosela con me.
E così ritorno ad essere una ragazzina egocentrica, egoista, menefreghista e viziata.
Me stessa in quattro aggettivi. Ah, non era questo il gioco?

Nessun commento:

Posta un commento