{ Muriel Barbery, L'eleganza del riccio

{ Muriel Barbery, L'eleganza del riccio
Su una cosa però siamo d'accordo: l'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine.

mercoledì 1 febbraio 2012

Primo mese dell'anno andato.

Primo appuntamento a scadenza mensile del blog. Uno dei cosiddetti “Buoni propositi dell'anno nuovo” che sto cercando di mettere in atto e a cui desidero tenere fede.
Sto leggendo tantissime cose online di scrittrici, scrittori e aspiranti tali alle prime armi; sto leggendo tanti libri parecchio coinvolgenti (anche se con il senso di colpa guardando il libro di diritto internazionale che mi occhia malissimo e sentendo l'angoscia che sale, specie dopo la performance di marketing... e io che mi affidavo al mio attacco dialettica! Facevo meglio a tacere -.-”) e la voglia di scrivere di fa più forte, così... eccomi qui.
L'ultima serata del primo mese del nuovo anno, poco prima di uscire per tornare (finalmente!) in radio, da Giulia e Martina... per festeggiare anche il compleanno della socia cercando di farle una “sorpresa”, sperando che esca bene :) [è andato tutto decisamente bene! Un grazie di cuore a Giulia e Martina che sono state così gentili, disponibili e affabili... ritornare in radio è stato strano, ma una stranezza bella, particolare... che sentivo mi mancava parecchio, in effetti! Sono davvero felice di essere tornata in quella stanza, con loro, a chiacchierare del più e del meno... solo che avevamo dei microfoni davanti e le nostre voci si espandevano nell'etere... una delle sensazioni più belle di sempre, permettetemi! Chi non ha provato la radio... non sa cosa si perde! ]
Dove cominciare? Dall'inizio dicono che venga meglio... e allora cominciamo da capodanno!
Le prime sei ore e mezza dell'anno sono state davvero inaspettate, divertenti e soprattutto caratterizzate dalle chiacchiere :) Capodanno davvero divertente, tra balletti di “Ai se eu te pego”, countdown aromatizzati al fragolino, cani (Filippo!) che si spazzolano tutta la torta rustica mentre i banchettanti (mamma mia la roba che c'era da mangiare! Sia benedetta la sangria di Ola e benedetto il cava di Gabriele! *-*) stanno di fuori a sparare i botti e passeggiate nottambule a Piazza del Popolo e per il Corso, dove ho maledetto il momento in cui ho deciso di mettermi le ballerine perché mi sembrava di camminare sui vetri a piedi nudi °-°
Fino al 9 (diciamo 10, và!) niente studio perché i miei nervi sono davvero al limite... e ne ho avuto la controprova... tanto che sto seriamente pensando di tentare diritto internazionale solo se mi verrà l'illuminazione divina e riuscirò almeno a finire di leggerlo entro due/tre giorni, perché altrimenti un altro stress in stile Fioroni non posso sopportarlo. [Illuminazione divina non arrivata: diritto internazionale slitta ad aprile... e adesso mi concentro sulla tesi, su linguistica e su inglese economico per i due esami farlocchi di metà febbraio... ma almeno ho un po' più di respiro!]
Un mese strano questo gennaio: tra l'inizio della dieta, la litigata con mia mamma (estesasi anche a papà creando momenti fantastici in cui nessuno parlava praticamente con nessuno -.-”), il matrimonio di Elena e Primo, i plantari, zio Rocco che continua a peggiorare e non sappiamo come muoverci per fargli passare gli ultimi periodi nel modo meno peggiore possibile, gli esami da preparare, l'angoscia che sale...
Come primo mese dell'anno non è stato dei migliori, ma ci sono state delle sorprese, delle conferme e degli accadimenti che lo hanno reso decisamente più accettabile.
L'esame di marketing è stata l'eccezione: una giornata decisamente NO, perlomeno per quel che riguarda la mattina. L'unica consolazione è che ho trovato il modo di “metterci una pezza”, come si suol dire e cercherò di prenderlo come stimolo per fare meglio... talmente meglio che il pensiero di “tentare” diritto internazionale è stato preventivamente accantonato per evitare altri stress del genere. Anche perché al momento urge trovare altro materiale per la tesi; mettersi di buona lena sui primi otto capitoli dell'amabilissimo libro di linguistica e magari dare un po' una letta a inglese economico che, vabbè che è farlocco, ma è pur sempre un esame... così oltretutto posso anche dare una mano con spagnolo a Vale e rientrare nella mentalità ispanica, che mi manca così tanto!
Un gennaio particolare, un po' sottotono... anzi, parecchio sottotono (meno male le telefonate di aggiornamento con le mie cugine/sorelle e il mio pezzetto d'animo veneziano d'acquisizione!) ma vediamo il bicchiere mezzo pieno (non è da me, vero? La sottoscritta non riuscirà mai a vederlo mezzo vuoto o, se un giorno accadrà, sarà vicino alla sua fine. Me lo sento.) e prendiamolo come uno stimolo a fare meglio e come un mese in cui mi sono tolta un esame, ho capito più o meno cosa devo fare in questi mesi a venire e con quali “timing” e... non ho trovato la borsa della Tokidoki di cui mi sono innamorata e che davvero non so più dove andare a cercare -.-”
Quisquilie così venali a parte... incomincio questo febbraio 2012 con un po' più di respiro, un po' più di speranza e un po' più di calma.
Devo riuscire a prendere le cose con un po' più di tranquillità. Mia madre che cerca di posticipare la data di laurea non aiuta, certo. Io DEVO andarmene per novembre. Non ce la faccio più.
Non è un modo di dire. Non c'entra solo Milano. Per come sto messa adesso andrebbe bene anche Roma, andrebbe bene anche un lavoro qualsiasi, andrebbe bene qualsiasi cosa. Ma basta Perugia, basta Terni, basta casa... voglio andare da qualche altra parte; voglio mettermi alla prova in un altro ambiente; voglio stimoli diversi. Questi che ho qui non bastano più, anzi. Quelli che ho qui arrivano da tutt'altra città, ovvero la capitale, come sempre. Arrivano anche da Milano a dir la verità, ma ovviamente quelli restano un po' inascoltati, purtroppo.
Gennaio è stato anche il mese in cui facebook mi ha fatto conoscere la realtà del Berklee College of Music in Valencia... e ho capito che sarebbe davvero IL coronamento del mio sogno.
Sul quadernino dove copio gli sms più importanti da non perdere, ma da preservare, ho annotato, in fondo, sull'ultima pagina, ruotando il quadernino al contrario, il percorso che vorrei fare. Sicuramente ci saranno non pochi cambiamenti, ma lotterò per riuscire a far seguire questo corso agli eventi che mi riguardano da vicino.
Eventi che mi riguardano da vicino e che probabilmente verranno influenzati dalla presenza di persone inaspettate sul mio cammino, che sono entrate a far parte della mia vita senza che io me ne accorgessi e senza le quali adesso non sarebbe così piacevole continuare il percorso.
Mi fa strano perché avevo sempre pensato che questa città non potesse offrirmi niente da quel punto di vista e invece, proprio quando meno te lo aspetti e dove meno te lo aspetti (un ringraziamento speciale alla mia Celestina personale è davvero d'obbligo!) la vita ti sorprende. Magari non sarà quello che mi aspettavo, magari non si evolverà mai in qualcosa che in questo momento potrebbe sembrare promettere, ma intanto mi godo il panorama, come si suol dire.
Certo, non aiuta il fatto di esserne diventata già parecchio dipendente, ma per una volta quasi quasi sembra “condivisa” come cosa.
Oltretutto il periodo non è dei più rosei a livello di “battiti del cuore” da più o meno un anno e mezzo, quasi due... negli ultimi mesi poi la fiducia nei confronti del genere maschile era diminuita in maniera esponenziale a causa di alcuni esempi di “uomini” (le virgolette sono d'obbligo!) che hanno fatto soffrire tantissimo persone a me molto vicine e a cui voglio un bene dell'anima, con cui ho passato dei momenti di stress intensissimo in macchina, davanti alla porta del paese, a parlare e a cercare di essere forte mentre l'unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata abbracciarla e mettermi a piangere con lei. Sembrava si fossero messi d'accordo: un esempio di vita vissuta dietro l'altro e nel mio cuore il punto interrogativo si faceva sempre più piccolo, lasciando spazio a un immenso punto esclamativo che non lasciava margini di cambiamento alla mia decisione di voler rimanere sola per un lungo periodo ancora, perché evidentemente non sono fatta davvero per l'amore. Molto più probabilmente c'è solo da aggiustare le aspettative e mettersi in gioco, non so.
...e con “Stole my heart” dei One Direction (sorvoliamo, per favore. Li ho sempre denigrati tantissimo e invece insieme ai Rio e agli Overtones sono la mia fissazione del momento. Che vergogna. Sono anche più piccoli di me ç.ç ...ma hanno fatto aprire il tour inglese ai Boyce Avenue, come non amarli per questo? :D) di sottofondo posso anche considerare concluso il primo post mensile di questo blog. Sperando che il computer mi assista e mi faccia caricare un'immagine, stavolta.
Ah, ovviamente è valido il detto “A volte ritornano...” (E ovviamente quando meno dovrebbero, altrimenti non tornerebbero, chiaro!) ma stavolta riesco ad essere un po' più compassata... spero.
Certo, tua madre che descrive il ragazzo di cui eri follemente innamorata fino a qualche mese fa come “molto più problematico di quello che pensi” non aiuta; come non aiuta il suo interesse nei confronti della persona che potrebbe anche solo lontanamente interessarti al momento... ma se non fosse sempre pronta a metter becco e a origliare le conversazioni telefoniche “passando per caso” davanti la tua porta... non sarebbe tua madre, no? Quando comincia con “Ho sentito per caso... volevo dirti che però è meglio che...” preoccupati. Sta per darti un consiglio che dovresti prendere in considerazione, ma che non calcolerai minimamente... e probabilmente te ne pentirai.

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